2.2 - Isola d'Elba, Corsica, Sardegna 2 Settimane
Giorno 1
Marina di Scarlino – Marina di Campo
Prendiamo subito il largo verso l’Isola d’Elba! Marina di Campo è perfetta per iniziare la vacanza. Attenzione ai venti da sud: è meglio rimanere in rada. Il pontile, infatti, è spesso insufficiente ed è difficile ormeggiare con lo scirocco.
La sua spiaggia ci permette di non rinunciare a nessuna comodità. Si trova a due passi dal centro abitato e confina
Itinerario
Giorno 1
Marina di Scarlino – Marina di Campo
Prendiamo subito il largo verso l’Isola d’Elba! Marina di Campo è perfetta per iniziare la vacanza. Attenzione ai venti da sud: è meglio rimanere in rada. Il pontile, infatti, è spesso insufficiente ed è difficile ormeggiare con lo scirocco.
La sua spiaggia ci permette di non rinunciare a nessuna comodità. Si trova a due passi dal centro abitato e confina con il porto che, però non crea alcun problema. Alle spalle si apre una pineta che concede delle rilassanti zone d’ombra.
Marina di Campo è una piccola frazione del comune di Campo dell’Elba. Durante il Medioevo, fu annessa alla Repubblica di Pisa. L'attuale abitato di Marina di Campo sorse nel corso dei secoli successivi nei pressi della pianura anticamente chiamata, per la sua peculiarità di zona umida, Maremma dell'Elba. Nel territorio comunale è compresa anche l'Isola di Pianosa. Nella parte più occidentale del comune si estende la Costa del Sole, che racchiude località fra le più rinomate, belle e frequentate dell'isola.
Da non perdere: i suggestivi colori della spiaggia e del paesino di Marina di Campo. Provate anche il cibo: è da perdere la testa!
Giorno 2
Marina di Campo - Porto Vecchio
Salpiamo presto per affrontare al meglio le 93 miglia che ci dividono da Porto Vecchio! Come molte altre città corse, anche Porto Vecchio ha origini genovesi. Sorge nel cuore dalla Corsica meridionale ed è una delle mete di maggior interesse del territorio, può vantare una straordinaria ricchezza in meraviglie naturalistiche: qui le montagne scendono a picco nel mare, creando un’infinità di spiagge, cale e isolette.
Sicuramente ammireremo le sue spiagge bianchissime, le sue acque trasparenti e limpide i suoi fondali marini di eccezionale bellezza ideali per gli amanti dello snorkeling.
Da non perdere: il panorama e la vista sul mare dalla Torre Genovese che sorge nella parte più alta della città.
Giorno 3
Porto Vecchio – Isola della Maddalena
Prua sull’Isola della Maddalena! La più grande tra le isole dell’omonimo arcipelago, La Maddalena, è conosciuta in tutto il mondo per le spiagge e per le acque limpide e trasparenti che ricordano i paesaggi caraibici. La Maddalena e l'intero arcipelago sono compresi all'interno del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, un'area protetta marina e terrestre di interesse nazionale e comunitario. Un piccolo gruppo di pastori provenienti dalla Corsica, a partire dalla metà del Seicento, prese possesso dell'Arcipelago e, soprattutto, dell'isola più grande creando le prime comunità di residenti. La città di La Maddalena, risalente al settecento, sorge a sud dell'isola principale. Facciamo una bella passeggiata per il centro storico, tra scalinate e vicoletti e raggiungiamo piazza Garibaldi, animata da caffè e locali. Ha nel suo territorio numerose spiagge, come la celebre spiaggia rosa, arenile a massima protezione ambientale situato a nord ovest dell'Arcipelago nell'isola di Budelli.
Giorno 4
Isola della Maddalena – Isola di Santa Maria
Rotta sull’isola di Santa Maria! È l’unica abitata stabilmente dell’Arcipelago oltre a La Maddalena e a Caprera. L'isola ha una bellissima spiaggia, Cala S.Maria, oltre 200 metri di sabbia bianchissima estremamente sottile, bagnata da acque cristalline. Dal faro di Punta Filetto, si gode uno splendido panorama su tutte le isole dell’Arcipelago e sulle Bocche di Bonifacio.
Sull’isola di Santa Maria sorge un antichissimo e modesto convento dove nel Medioevo i frati benedettini, in fuga da Bonifacio, trovarono rifugio.
Da non perdere: le sue acque color smeraldo ci aspettano!
Giorno 5
Isola di Santa Maria – Isola di Caprera (Cala Coticcio)
Spostiamoci sull’isola di Caprera, seconda isola per estensione dell’Arcipelago della Maddalena. Caprera è incantevole con le scogliere che precipitano nel mare e con la costa che offre insenature e cale di spettacolare bellezza tra cui la famosissima Cala Coticcio, dove potremo ancorarci per la notte.
L'isola è nota soprattutto per essere stata l'ultima dimora di Giuseppe Garibaldi. Egli acquistò infatti, con l'eredità del fratello, la metà settentrionale di Caprera fin dal 1856, vivendo inizialmente in una casetta. Qualche anno più tardi Garibaldi si fece costruire la famosa "casa bianca", oggi museo. Pochi anni dopo, una colletta dei figli e degli ammiratori gli permise di comprare anche l'altra metà dell'isola, fino a quel momento appartenuta ad un inglese.
Sull’isola di Caprera, Garibaldi cominciò a fare la vita del contadino, dedicandosi alla coltivazione dei campi ed all’allevamento di animali. Nella stanza di Garibaldi, l'orologio e i calendari appesi a una parete segnano ancora la data e l'ora della morte dell'eroe: il 2 giugno del 1882 alle ore 18.21.
Giorno 6
Isola di Caprera (Cala Coticcio) – Porto Cervo
Tappa: Liscia di Vacca
Oggi salpiamo per Porto Cervo! Capitale indiscussa della vita mondana di tutta la Costa Smeralda, Porto Cervo offre molto di più: dalla piazzetta delle Chiacchiere fino al Sotto piazza, si intrecciano viuzze, finestre, balconcini, costruiti nel tipico stile della Costa Smeralda che meritano una bella passeggiata.
Prima di giungere a destinazione, ancoriamoci per un bagno rinfrescante a Liscia di Vacca, la sua splendida baia e il suo mare turchese sono l’ideale.
Da non perdere: il panorama da Porto Cervo Marina.
Giorno 7
Porto Cervo – Isole di Lavezzi
Il gruppo di isolotti, tra Sardegna e Corsica, nelle Bocche di Bonifacio sono un paradiso selvaggio da scoprire, ci sono tante spiagge, sparse tra le piccole insenature rocciose, di straordinario valore naturalistico e di grande bellezza.
Prestate molta attenzione: le isole nascondono molte insidie! Furono teatro, infatti, del naufragio della nave “Semillante” che trasportava in Crimea oltre 600 soldati francesi. Il suo affondamento è la tragedia più grande mai verificatasi nel Mar Mediterraneo.
Fermiamoci qui per una notte, sarà suggestivo vedere il tramonto!
Da non perdere: le immersioni sono un’esperienza unica!
Giorno 8
Isole di Lavezzi – Bonifacio
Navighiamo verso Bonifacio! La stupenda città, al di là delle Bocche di Bonifacio, è arroccata su un piccolo fiordo calcareo, il panorama sul mare e le spiagge sotto le alte scogliere sono sensazionali. La traversata dell’arcipelago regala atmosfere e colori che sembrano lontani mille miglia dal nostro Mar Mediterraneo.
La storia di Bonifacio ha inizio all’incirca 6.500 anni fa, come testimoniano i reperti ritrovati in una grotta lungo le sue alte scogliere. All'interno della baia, l'insediamento fu popolato da mercanti greci e militari romani; dopo di loro la città cadde a lungo in mano ai pirati.
Secondo la tradizione, il nome le venne attribuito quando Bonifacio II di Toscana, nell'833, rifondò qui un villaggio per difendersi dalle incursioni dei Saraceni. Abitata da coloni toscani, per due secoli rimase sotto il controllo della Repubblica di Pisa fino a quando venne conquistata dalla Repubblica di Genova, che espulse nel 1490 tutti i coloni di origine toscana. La leggenda vuole che i genovesi riuscirono ad entrare in città approfittando di un matrimonio e dello stato di ebbrezza della popolazione. I genovesi la resero una fortezza inattaccabile, facilitati dalla posizione strategica dal punto di vista geografico e topografico.
La città di Bonifacio fu teatro di numerosi assalti, ma solo i francesi e i turchi riuscirono nell’intento massacrando la popolazione favoriti da un'epidemia di peste che dilagò in città proprio in quegli anni.
Solo nel 1768 divenne dominio della Francia quando Genova la cedette con il Trattato di Versailles.
Oggi è una vivace cittadina turistica ricca di storia e dall'invidiabile collocazione geografica.
Giorno 9
Bonifacio – Isola di Cavallo
Tappa: Isola Piana
Veleggiamo verso l’Isola di Cavallo!
Possiamo fare tappa all’Isola Piana: un tuffo ci rinfrescherà! L’isola Piana si trova nella punta sud-occidentale della Corsica, davanti a Capo Sperone. I colori ci conquisteranno!
L’isola di Cavallo si estende per circa un chilometro nel tratto di mare tra la Corsica e la Sardegna, stretto tra le Bocche di Bonifacio e l’Arcipelago della Maddalena. È l’isola più caraibica del Mar Mediterraneo, la perla dell’Arcipelago di Lavezzi. A prima vista sembra emersa dalle acque per costituire un magico approdo agli amanti della vela.
Massima attenzione: questa parte di mare è una delle più difficili da navigare in tutto il Mar Mediterraneo, a causa delle correnti che spingono le imbarcazioni verso gli scogli.
Il nome deriva dalla sua conformazione: infatti vista dall’alto, ricorda un cavallo, con gambe, testa e coda. L’isola, rimasta intatta e disabitata per millenni, era frequentata già al tempo degli antichi Romani che vi inviavano i prigionieri per estrarre il granito con cui decorare le abitazioni patrizie e costruire i monumenti.
È famosa in tutto il mondo per il fascino delle sue spiagge bianche nascoste tra le rocce dove il mare s’incastra e crea calette e baie con acque cristalline. È una meta prediletta per chi pratica snorkeling ed immersioni, che qui avvisterà la cernia bruna, pesci spada, delfini e molto altro.
Da non perdere: sull’isola si trovano anche le ville dei protagonisti del jet set internazionale.
Giorno 10
Isola di Cavallo – Santa Manza
Poche miglia ci separano dall’isola di Santa Manza. Il golfo, profondo e stretto, è perfetto per ancorarci in rada. Alle sue estremità, alti dirupi di calcare e grandi rocce rosse scendono a strapiombo sul mare.
La grande spiaggia di sabbia fine è particolarmente adatta alla vela e le piccole spiaggette limitrofe offrono un riparo da sguardi indiscreti, il tutto forma una cornice idilliaca.
Da non perdere: i tramonti dai colori innaturali
Giorno 11
Santa Manza – Solenzara
Issiamo le vele! Solenzara è un piccolo borgo della Corsica del Sud, situato alla foce del fiume La Solenzara, che separa la costa rocciosa delle Nacres a sud dalla costa piatta al nord.
Lungo il fiume si trovano delle magnifiche spiagge, cosa che succede raramente nei fiumi di montagna, ed unica in Corsica. Le coste e le spiagge creano un panorama da sogno. Solenzara riesce ad affascinare, grazie alla sua posizione geografica, gli amanti del mare e della montagna, che potranno praticare trekking, con le famose rocce del Col di Bavella, a fare da magnifico scenario. Lungo il percorso, i visitatori scopriranno le selvagge meraviglie naturali del territorio, con angoli suggestivi nascosti dalla macchia mediterranea e le foreste che diventano sempre più spettacolari man mano si sale verso Col di Bavella.
Il villaggio è un vero gioiello sulla Côte des Nacres e offre un perfetto equilibrio tra vitalità dell’ambiente marino e la calma della montagna. Il borgo di Solenzara deve il suo sviluppo al comandante Poli che, verso il 1840, creò uno stabilimento per trasformare il ferro importato dall'isola d'Elba in ghisa.
Da non perdere: una camminata tra le vie e i vicoli del borgo, per ammirare le bellezze architettoniche.
Giorno 12
Solenzara – Marciana Marina
Solchiamo il mare verso Marciana Marina, deliziosa cittadina sulla costa nord occidentale dell’Isola d’Elba.
All'ingresso del porto di Marciana Marina si scorge l'antica Torre degli Appiani, attribuibile alla seconda metà del Cinquecento. Il primo nucleo del paese, denominato Marina di Marciana, si sviluppò nel territorio detto “Il Cotone” (termine derivante dal latino cos - cotis «grosso masso»), presso un porticciolo naturale. La sua piccola insenatura offriva anche attracco e riparo alle barche da pesca. Durante il XVIII secolo, per la sua importanza portuale e commerciale, Marciana Marina veniva chiamata «Piccola Marsiglia».
Da non perdere: il centro storico e il lungomare che conservano i tratti tipici dei paesini costieri toscani dell’Ottocento.
Giorno 13
Marciana Marina – Marina di Scarlino
Tappa: Cerboli
Dopo una bella colazione, lasciamo il porto di Marciana Marina e indirizziamoci verso Marina di Scarlino. La nostra vacanza in barca a vela è giunta al termine purtroppo, ma possiamo ancora dire “Ciao!” a questi splendidi posti, fermandoci a Cerboli per l’ultimo tuffo.